Grande Cucina

The ethical chef days

È un progetto. Che parte dal locale, non rinnegando un respiro globale. E puntando i riflettori sul sostenibile futuro della ristorazione. Il suo nome? Care’s – The ethical Chef Days, di scena dal 17 al 20 gennaio in Alta Val Badia. A volerlo e a idearlo? Norbert Niederkofler, chef bistellato del St. Hubertus di San Cassiano, e Paolo Ferretti, titolare dell’agenzia di comunicazione HMC di Bolzano, con il contributo di Giancarlo Morelli, patron stellato del Pomiroeu di Seregno. Una quattro giorni di cultura enogastronomica, capace di accendere il fuoco sacro d’estro, nutrendolo con i profondi valori della naturalità, della stagionalità e della territorialità. Unitamente a una fruizione più consapevole e responsabile del cibo, al riutilizzo degli scarti alimentari e al riciclo dei materiali.

I luoghi della kermesse? L’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano, il Sassongher di Corvara, il Castel Colz di La Villa e i suggestivi rifugi della zona (dal Jimmy al Lagazuoi, dal Col Alt al Bioch), dove prendono vita chef’s talk, cooking & skiing masterclass, tavole rotonde, breakfast, aperitivi, pranzi, cene e after dinner party in perfetto style ethical. Protagonisti degli eventi? Una trentina di chef. Profeti in patria, come Alexander Egger dello Sporthotel Panorama e Fabrizio De Nardi del Sassongher di Corvara; Alessandro Favrin del Rosa Petra, Riccardo Gaspari de El Brite De Larieto e Graziano Prest del Tivoli di Cortina; e Andrea Irsara de La Stüa dla Lâ di Pedraces. Ma pure chef provenienti da tutta Italia. Ecco allora Pino Cuttaia da Licata; Niko Romito da Castel di Sangro; Anthony Genovese da Roma; Massimo Bottura da Modena; Claudio Sadler, Yosji Tokuyoshi e Filippo La Mantia da Milano; e Davide Scabin da Rivoli.

E dal mondo? Fra i tanti, giungono Luca Fantin del Bulgari di Tokyo, Pino Lavarra del Tosca di Hong Kong, Michel Bras dell’omonimo ristorante di Laguiole, Sven Elverfeld dell’Aqua tedesca (di Wolfsburg), Vladimir Mukhin del White Rabbit di Mosca, Tomaz Kavcic del Pri Lojzetu di Vipavska e Ana Ros dell’Hisa Franko di Caporetto. E ancora, Rodolfo Guzman del Borago di Santiago del Cile, Torsten Vildgaard dello Stud!o di Copenhagen, Rafael Costa e Silva del Lasai di Rio de Janeiro, James Lowe del Lyle’s di Londra e Leonardo Pereira di Lisbona. Per un vero e proprio dialogo internazionale.

Senza dimenticare due giovani talenti quali il torinese Paolo Griffa e l’irlandese Mark Moriarty, che si sono fatti notare nell’edizione 2015 della S.Pellegrino Young Chef of the Year, il primo vincendo la gara italiana e il secondo aggiudicandosi il gradino più alto del podio nella finalissima. Tant’è che per sostenere “la meglio gioventù” culinaria, anche Care’s istituisce il premio Young Ethical Talent Award, assegnato, di volta in volta, a una figura selezionata fra giovani chef, pasticceri, sommelier e personale di sala. Sì, perché questa è solo l’edizione zero della manifestazione, che propone un doppio appuntamento annuale: invernale ed estivo. 

Fra i partner, Audi, Alta Badia, Südtirol, Colmar, Lavazza, Monograno Felicetti, Ferrari, Acqua Panna e S.Pellegrino, Le Soste, Agrimontana, Bragard, Broggi, Villeroy & Boch, Zafferano e molti altri.

Info e aggiornamenti su www.care-s.it