Grande Cucina

Tendenze mixology 2023, cosa berremo il prossimo anno

Le tendenze beverage del 2023, tra cocktail artistici, proposte inedite sulle drink list, aperitivi e nuove ispirazioni.

Il panorama della mixology è in continuo fermento tra novità e conferme. Brindisi analcolici? Drink list ridotte e curate? Più attenzione al disegno del drink e dell’intera esperienza?

Abbiamo individuato alcune macro-tendenze che vedremo consolidarsi nel 2023.

Mixology: le tendenze 2023

Mocktail e gin alcool free

L’ascesa del gin analcolico evidenzia un aspetto importante del crescente movimento dei “sobri curiosi”. La maggior parte delle persone non vuole smettere di socializzare nei bar o di bere i propri cocktail preferiti, vuole farlo però senza gli effetti dell’alcool. Il 2023 sarà all’insegna di un bere più consapevole in particolare per le nuove generazioni, attente a uno stile di vita salutare e al benessere.

La richiesta del cliente si sposterà quindi verso cocktail a bassa gradazione o alcool free, senza rinunciare a originalità e gusto. Una grande sfida per i bartender, che svilupperanno nuove tecniche e lavoreranno sugli ingredienti per dare vita a nuove creazioni e restituire dignità a queste proposte sul menu.

Tante anche le nuove bevande sviluppate in questa direzione, prive di alcool, ma in grado di replicare gusto e sapori dei distillati, in particolare del gin che continua a guidare il mercato degli spirits.

Innovazione al momento dell’aperitivo

Mattia Pastori, Mixology Expert e founder di Nonsolococktails sostiene che il momento dell’aperitivo nel 2023 rivestirà un ruolo centrale «Grazie alla sua dimensione conviviale sempre più ricercata dai clienti – in circostanze casual dining negli hotel ad esempio – e anche grazie alla brezza di novità a tema mixology dedicate a questo intramontabile rituale che arriveranno sulle drink list». Sì perché in un mercato leader nel settore degli aperitivi e degli amari, come quello italiano, nel 2023 sarà ancora possibile innovare.

Savoia Americano
La bella bottiglia di Savoia Americano

Non a caso sta portando a casa moltissimi riconoscimenti un bitter rosso vegan-friendly: Savoia Americano. La sua ricetta, certificata da The Vegan Society, usa il betacarotene per ottenere il colore rubino ed è realizzato con vino trebbiano, aromatizzato con un bouquet di erbe aromatiche, tra cui arancia amara, genziana, sentori di angelica, rabarbaro e legno di quassia, oltre a mandarino, pompelmo rosa e altri agrumi. Ha una bassa gradazione alcolica ed è povero di zuccheri per appagare i consumatori più attenti.

Lunga vita agli amari

Amaro Amara
La versione classica di Amaro Amara

Resta alta l’attenzione per vermouth e amari. E arrivano di conseguenza nuove referenze con erbe e botaniche del territorio, magari basate su ricette storiche rivisitate in chiave moderna.

Barba Turico amaro
Barba-Turico, elixir balsamico

Due esempi su tutti. Amaro Amara, l’amaro siciliano che nasce alle pendici dell’Etna, prodotto in piccole quantità utilizzando le “Arance Rosse di Sicilia IGP” (anche nela sofisticava versione Amara Bark). E Barba-Turico, dall’anima alpina e balsamica. Un elisir prodotto da Davide Monorchio, responsabile del comparto Liquori e Distillati della Pellegrini Spa che ha analizzato centinaia di ricette e individuato 26 botaniche dell’arco alpino italiano, ciascuna nota per le sue proprietà curative.

L’avvento dei cocktail creativi

Un’attenzione sempre più spiccata sarà rivolta al servizio del cocktail e al suo disegno artistico: decorazione, profumo, scelta degli ingredienti saranno grandi protagonisti creando una vera lente di ingrandimento sul drink. Non è un caso che anche le grandi strutte alberghieri e i banconi più noti puntino su prodotti esclusivi e personalizzati.

Il gin del Principe di Savoia di Milano. Foto di Federico Bontempi

«I bartender saranno più focalizzati sul lavoro dietro le quinte con un’attenzione molto forte sulla fase di preparazione e presentazione del cocktail, che richiederà quindi un maggiore utilizzo dei pre-batch per consentire al mixologist di concentrarsi durante il servizio sul disegno vero e proprio del drink per regalare al cliente un’esperienza unica e sorprendente» aggiunge Pastori.

Sempre più degustazioni verticali

Solaro Capri Gin
Solaro Capri Gin, con la sua preziosa confezione e le botaniche dell’isola

Non si berrà più solo un cocktail, ma tanti piccoli assaggi tematici. Infatti la passione per un particolare tipo di distillato o cocktail si tradurrà nei cocktail bar in una proposta di vere e proprie verticali dedicate allo spirits o drink preferito.

Questo porterà un’interessante novità rispetto alle classiche modalità di degustazione di un drink con l’obiettivo di stimolare una sempre maggiore curiosità nell’ospite, accompagnandolo ad approfondire con proposte diverse dal solito la passione per il mondo della miscelazione e degli spirits.

READY TO DRINK, SCOPRI LA TENDENZA

In apertura: Nonsolococktails by Mattia Pastori

a cura di Marco Torcasio